Il gatto British Shorthair non nasce nelle lande anglosassoni ma si dice discenda dall’antico gatto africano (Felis Lybica) importato a Roma dai legionari e fatto sbarcare sulle coste scozzesi dai conquistatori romani. Inizialmente non riscosse grande successo a causa di un maggior interesse nei confronti delle razze esotiche. Con la fine del secondo conflitto mondiale gli allevatori decisero di avviare rigidi programmi selettivi con lo scopo di “nobilitare” questa razza incrociandola con Il Persiano, anche per rinforzare la muscolatura e le struttura ossea. Ciò ha reso il mantello più spesso e più folto mentre la testa e tutto il corpo hanno acquisito delle rotondità che lo hanno differenziato molto dal gatto europeo, da sempre considerato il suo cugino di primo grado.
Nel 1982 la FIFE ha riconosciuto ufficialmente i British Shorthair.
Questi gatti sono tozzi, massicci, con la testa rotonda, guance paffute e grandi occhi, caratterizzati da una pelliccia particolarmente folta e morbida, da sembrare dei pelouche. Da cuccioli sono piuttosto vivaci ma da adulti diventano tranquilli e pacati, adorano giocare ma non sono iperattivi e apprezzano senza dubbio le comodità casalinghe: amano trascorrere il tempo in relax con lunghi pisolini su divani, letti e accanto al termosifone, meglio se vicino ai propri proprietari.
Un british non sarà mai un gatto invadente: potrà dormire accanto a te ma difficilmente sopra di te!
Questa indole pigra li rende una presenza discreta in famiglia, anche se non bisogna farsi ingannare dalle apparenze: dietro quello sguardo assonnato si nasconde un fine osservatore, sempre attento a ciò che lo circonda. Il loro carattere docile e pacato li rende una scelta ideale per le famiglie con bambini, anche in presenza di altri felini e di cani. Inoltre non sono soliti miagolare molto né emettere forti miagolii.